Palazzi nobiliari

I PALAZZI NOBILIARI

Savoca, nei tempi che furono, pullulava di palazzotti nobiliari dotati di un certo interesse artistico e storico, degni di nota risultano:
Palazzo Trimarchi - Bar Vitelli (XVIII secolo)
Antico palazzotto nobiliare a due elevazioni fuori terra ed un piano seminterrato adibito a cantina; presenta uno stile neoclassico siciliano ed è situato in Piazza Fossìa, nel quartiere del Borgo, vicino al Municipio. Presenta tre eleganti balconcini con mensole in pietra intagliata e due portali (sempre in pietra) finemente lavorati. Venne edificato tra la fine del Seicento ed i primi del Settecento dalla facoltosa famiglia dei Trimarchi, come loro residenza, e, sempre da questi, venne restaurato nel 1773. Era uno dei palazzi più importanti e in vista della Savoca antica. Nel luglio 1820, durante i Moti del 1820-1821 venne assalito durante un grave tumulto popolare. Nel corso della seconda metà del XX secolo, non essendo più abitato dai proprietari, il primo piano ha ospitato la scuola media di Savoca e la direzione didattica. Al piano terra di questo antico edificio si trova il piccolo bar in cui nel 1971 vennero girate alcune scene del film Il padrino di Francis Ford Coppola. Il bar è ancora soprannominato "Bar Vitelli". Il primo piano del palazzo, attualmente chiuso al pubblico perché in fase di restauro, ospiterà una struttura alberghiera
Il massiccio Palazzo Salvadore del XVII secolo, versa in ottimo stato e conserva il pregevole portale ad arco in pietra arenaria, è ubicato tra via San Michele e via Chiesa Madre;
Il Palazzo Crisafulli, sito in via San Michele presso la Porta della Città, ricostruzione del precedente.
Dirimpetto al Palazzo della Curia c'è il Palazzo Scarcella, del XVII secolo, che, nonostante sia semi crollato, conserva ancora un elegante balconcino sorretto da tre mensole di pietra finemente lavorate.
Il caratteristico Palazzo della famiglia Toscano, sito in Via Cappuccini.
Pochi ruderi rimangono del Palazzo Nicòtina, improvvisamente crollato, a causa di infiltrazioni di acqua, negli anni 1980, ubicato di fronte alla Chiesa di San Nicolò.
L'imponente Palazzo Trischitta, ormai ridotto a rudere, venne demolito verso il 1997 per far posto al Museo Etno-antropologico.
Ormai scomparso risulta il settecentesco Palazzo Prestipino, un tempo ubicato nel quartiere Cappuccini.
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